In occasione dell’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti della Donna, abbiamo selezionato alcuni dei migliori film diretti da registe donne disponibili sulle principali piattaforme streaming.
Nella storia del cinema, l’importanza della figura femminile viene troppo spesso trascurata. Innumerevoli sono le attrici iconiche, tante le costumiste e le makeup artist, ma non si parla mai abbastanza di registe donne.
Il vento sta, però, cambiando direzione e la stagione dei premi cinematografici 2021 si tinge tutta di rosa. Per la prima volta nella storia, la categoria Miglior Regia ai recenti Golden Globes contava ben tre registe: Regina King (One Night In Miami), Emerald Fennell (Una Donna Promettente) e Chloé Zhao (Nomadland), quest’ultima prima trionfatrice dopo Barbra Streisand nel 1983.
Il suo Nomadland, in arrivo su Disney+ Italia il 30 aprile 2021, è un tortuoso road trip attraverso le bellezze naturali dell’America e le ferite interiori dei nomadi.
In attesa di recuperare le pellicole che si sono distinte in quest’ultimo anno, ecco una playlist di film imperdibili diretti da registe donne, reperibili sulle più popolari piattaforme di streaming.
Lina Wertmüller: I Basilischi (1961)
Disponibile su Amazon Prime Video
Dopo essere stata assistente di Federico Fellini in 8½, Lina Wertmüller sceglie la trascurata provincia del Sud Italia per il suo esordio alla regia.
Pellicola di frustrazioni e speranze sulla falsa riga de I Vitelloni, si tratta di un debutto sorprendente, che miscela una fotografia neorealista ad una galleria di personaggi e situazioni limitrofe al grottesco e alla commedia all’italiana.
Fanno già capolinea alcuni dei tratti distintivi della pluripremiata regista dagli occhiali bianchi che, soltanto quindici anni più tardi, sarebbe diventata la prima donna al mondo candidata nella categoria Miglior Regia ai premi Oscar con il capolavoro Pasqualino Settebellezze.
Opera prima perduta nell’oblio, ritrova oggi tutta la sua gloriosa verve grazie ad un restauro del 2020 dell’istituto Luce-Cinecittà.
Agnès Varda: Il Verde Prato Dell’Amore (1963)
Disponibile su Mubi
Martin Scorsese ha detto di Agnès Varda: “È una dea del cinema. I suoi film possono essere grandi o indipendenti, giocosi o duri, generosi o solitari, lirici o risoluti, ma sono sempre vivi.”
E Il Verde Prato Dell’Amore, nonostante il finale doloroso, è forse la sua fatica più pulsante e vigorosa. La regista ricerca la felicità in ogni aspetto della vita quotidiana (il titolo originale è, infatti, Le Bonheur), che si manifesti con un mazzo di fiori, un picnic in campagna, un ballo o una carezza.
La pellicola accompagna una giovane coppia attraverso le stagioni astronomiche e dell’amore. I colori cambiano con il mutare dei sentimenti e del paesaggio, regalando allo spettatore un bouquet indimenticabile di affreschi e quadretti impressionistici.
Autrice eternamente curiosa, Agnès Varda ha documentato il mondo per oltre sessant’anni senza distinzioni tra generi, formati, durate, fiction o verité. Nel 2019 le è stato assegnato un Oscar alla carriera e lei lo ha accettato, con il suo contagioso buonumore, danzando sul palco con Angelina Jolie.
Penny Marshall: Big (1988)
Disponibile su Disney+
Un ragazzino di dodici anni sogna di crescere senza dover aspettare. Il mago di un luna park esaudisce il suo desiderio e lui si risveglia con il corpo di un adulto. In fin dei conti, ogni bambino vorrebbe far valere la propria parola e sentirsi considerato.
Big fu un successo travolgente, diventanto il primo film diretto da una donna a superare i 100 milioni di dollari al botteghino e lanciando ufficialmente la carriera di Tom Hanks.
In Italia, la pellicola fu nell’occhio del ciclone per una spiccata somiglianza con Da Grande, in cui Renato Pozzetto interpreta un bambino che, una mattina, si risveglia con le fattezze di un quarantenne. Big uscì soltanto sei mesi dopo Da Grande, quindi risulta improbabile l’ipotesi di un furto intellettuale, ma le affinità rimangono comunque eclatanti.
Sofia Coppola: Lost In Translation (2003)
Disponibile su Netflix e Amazon Prime Video
Sofia, figlia d’arte del gigantesco Francis Ford Coppola, è una delle registe donne più conosciute ed apprezzate del XXI secolo. All’esordio, già cult, de Il Giardino Delle Vergini Suicide si susseguono una serie di consensi come Marie Antoinette, Somewhere (Leone D’oro al Festival Del Cinema di Venezia) e la frizzante commedia newyorkese On The Rocks.
Lost In Translation è un film che cerca di tradurre il silenzio, in cui Scarlett Johansson e Bill Murray sono intrappolati in una dinamica Tokyo in technicolor, prigione per i sentimenti. I protagonisti trovano più istintivo comunicare attraverso telefoni, fax o SMS, non molto diversamente dalla realtà odierna.
La Coppola ha dichiarato che Lost In Translation è la sua personale lettera d’amore a Tokyo. La sceneggiatura, vincitrice dell’Oscar, è stata concepita da esperienze autobiografiche scaturite dopo una serie di viaggi nella capitale giapponese. Una piccola, riuscita, rappresentazione dell’alienazione urbanistica.
Kathryn Bigelow: Zero Dark Thirty (2012)
Disponibile su Amazon Prime Video
Nel 2008, Kathyrn Bigelow diviene la prima (ed attualmente unica) donna a vincere l’Oscar per la Miglior Regia. Il suo The Hurt Locker, che segue una squadra di artificieri specializzata nella neutralizzazione di mine in Iraq, è un film brutale e disarmante.
Il suo seguito ideale, Zero Dark Thirty, a differenza del suo pluripremiato predecessore, ha come protagonista una donna, interpretata dalla brava Jessica Chastain. Maya, agente della CIA, ha il compito di rintracciare Osama Bin Laden e consegnarlo agli Stati Uniti, vivo o morto e a rischio della propria stessa vita.
La Chastain interpreta un personaggio impassibile, costretto ad assistere alle torture fisiche cui vengono sottoposti i terroristi. Lo stereotipo della donna fragile e sensibile viene oltrepassato dallo sguardo duro e glaciale della Bigelow e della sua protagonista.
Un film essenziale in cui sangue, sudore e tormento sono le parole chiave per la concretizzazione di un obiettivo tanto agonizzato, ma mai impossibile.
Greta Gerwig: Piccole Donne (2019)
Disponibile su NowTV
Classico intramontabile della letteratura nord americana, Piccole Donne ha avuto più trasposizioni e adattamenti di qualunque altra opera.
Greta Gerwig, nel 2019, raccoglie Meryl Streep, Emma Watson, Saoirse Ronan e Timothée Chalamet per plasmarne la sua personale interpretazione. La regista si scaglia contro il maschilismo della società ottocentesca (e di oggi), chiedendo pari riconoscimento per la donna in ambito privato e professionale.
La protagonista Jo è una talentuosa scrittrice che si ritrova a fare i conti con un ambiente editoriale fallocrate ed elitario. La sua volontà di autorealizzazione e autosostentamento la portano a prendere scelte spesso impopolari, ma che hanno il sapore di libertà.
Céline Sciamma: Ritratto Della Giovane In Fiamme (2019)
Disponibile su NowTV
In una Francia conservatrice di fine ‘700, la giovane figlia di una contessa sviluppa un’attrazione viscerale per una pittrice, incaricata di dipingere il suo ritratto.
Partendo dal rapporto tra artista e modella, Céline Sciamma dipinge una storia d’amore proibita, ma incandescente. Le due protagoniste riescono a trovare se stesse soltanto negli occhi l’una dell’altra.
La pellicola è anche un grande omaggio al mondo dell’arte. Non solo mostra quanto fosse faticoso per una donna affermarsi in una professione ritenuta così poco femminile, ma tecnicamente gioca sui dettagli e la profondità di campo. Si tratta di un film meraviglioso da osservare, in quanto le sue perfette inquadrature potrebbero costituire da sole gli scatti di una mostra.
Speriamo che la nostra selezione di registe donne ti sia piaciuta.
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