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Titanic: “Il cuore di una donna è un profondo oceano di segreti”

Titanic è un film diretto da James Cameron.

Nel corso della sua lunga ed eclettica carriera cinematografica, è forse più ricordato ed apprezzato dai cinefili quale grande portavoce di un tipo di cinema di fantascienza, inquinato da richiami thriller, horror e d’azione.

Tuttavia è comunque doveroso annotare tra le sue opere più illustri questo kolossal senza precedenti.

Chi di noi non conosce gli avvenimenti che portarono al naufragio del RMS Titanic nella notte del 14/15 Aprile 1912?

Siccome al regista non interessa realmente raccontare in modo didascalico e documentaristico l’intera vicenda:

ci troviamo quindi di fronte a un’opera più di stampo melodrammatico.

In cui il filo conduttore attorno a cui ruotano tutti i tragici avvicendamenti è una travolgente storia d’amore che travalica i meri confini del tempo.

I due protagonisti che iniziano la loro conoscenza.

Il naufragio è solo un pretesto per dare un risvolto drammatico ad una storia d’amore platonico e fisico, per far capire che il sentimento che unisce le due giovani anime trascende i limiti della mera corporeità terrena.

Titanic: la prima classe costa mille lire, la seconda cento, la terza dolore e spavento

Il film narra la storia di Jack Dawson (Leonardo DiCaprio) e Rose DeWitt Bukater (Kate Winslet), appartenenti a due estrazioni sociali antitetiche.

Lui è un umile e scanzonato giramondo, che vive di lavoretti precari giusto per sostentarsi e godersi la vita giorno per giorno.

Lei una giovane ragazza discendente da una famiglia agiata, ormai sull’orlo della crisi finanziaria, promessa sposa al ricco rampollo Caledon Hockley (Billy Zane).

I due amanti devono fare i conti con il passato amoroso di lei.

Rose vive una profonda e drammatica guerra interiore:

combattuta tra il doversi adeguare ad un conformismo sociale dettato dall’etichetta aristocratica e un sentimento di libertà che le fanno desiderare di fuggire dai doveri imposti da terze parti.

La giovane ragazza decide di compiere un gesto estremo e sconsiderato nel tentativo di gettarsi dalla nave, ormai in viaggio verso le coste americane.

Qui i destini dei due protagonisti si incontrano e si intrecciano in un legame di amicizia e amore che li accompagnerà lungo tutte le fatali ore che precedono il nefasto scontro.

Jack salva Rose sia fisicamente che spiritualmente.

Sì perché, oltre ad impedirle di togliersi inutilmente la vita, comincia a far provare alla ragazza una serie di esperienze nuove, ben lontane dal mondo a cui lei appartiene solo in facciata.

Momenti romantici e passionali tra i due amanti.

“Ma ora sapete che c’era un uomo di nome Jack Dawson, e che lui mi ha salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata.

Non ho niente di lui, neanche una sua foto…

Vive solo nei miei ricordi. “

Rose

Quando ormai il rapporto tra i due si va sempre più consolidando ed approfondendo, il destino gioca il suo asso nella manica:

la presenza di un colossale iceberg lungo la rotta del transatlantico trasforma il viaggio di una vita in un catastrofico incidente che verrà ricordato negli anni a venire.

La trama è essenzialmente questa, perché è pressoché inutile analizzarla ulteriormente:

Titanic è un film che vive di sensazioni ed emozioni.

Titanic: il ruolo fondamentale dell’oceano

Partiamo da un prologo in cui viene puntualmente ed accuratamente descritta la varietà delle classi sociali coinvolte nella storica traversata di questa nave ritenuta inaffondabile (lo stesso nome ne è un forte segnale):

è un mondo in cui le possibilità delle persone facoltose sono sterminate, ma viene precluso loro il sentimento di libertà spirituale.

Al contrario, i passeggeri di terza classe sono gli unici a vivere appieno la vita e a comprenderne i veri valori (il discorso di DiCaprio durante la cena con i ricchi sintetizza magistralmente questo concetto).

Jack mostra il suo mondo a Rose.

L’amore che si instaura tra i due è proibito e malvisto dall’assurda esigenza di distinzione fra le due sfere di appartenenza e in questo ricalca molto la shakespeariana idea di una storia alla Romeo e Giulietta.

La cornice che fa da perfetto sfondo e vettore per trasmettere la voglia di rompere le barriere ideologiche dei preconcetti sociali è l’oceano:

una vastità sconfinata e un senso di libertà che sono magnificamente rappresentate nell’iconica scena ambientata sulla prua dell’imbarcazione.

Dopo aver quindi assistito alle tormentate afflizioni dell’anima, ci troviamo catapultati nella seconda parte della pellicola, richiamati all’attenzione dal sinistro ed inquietante rumore provocato dalla collisione con il fatale ammasso di ghiaccio:

il film muta drasticamente ed assume una connotazione più forte.

Lo scontro fatale tra la nave e l’iceberg.

La Natura interrompe questo nuovo amore

Il crescendo tensivo è continuo e il rapporto tra i due giovani protagonisti viene osteggiato dalla forza ineluttabile della Natura.

Possiamo solo assistere impotenti e stupefatti allo svolgersi degli eventi, trascinati da un dinamismo inarrestabile, così come irrefrenabile è l’affondamento del Titanic.

L’oceano diventa quindi portatore anche di morte, trasformandosi da iniziale fonte di unione dello spirito a tangibile mezzo per annientarlo.

Cameron, che per l’occasione imbracciò la lavorazione del film in svariate sue sfaccettature (regia, soggetto, sceneggiatura e produzione), non si permette di esprimere giudizi critici sull’epilogo della vicenda:

a lui non interessa come avevamo detto inizialmente mostrare come siano andate realmente le cose, seguendo un approccio pragmatico.

Titanic: effetti speciali del film

Tecnicamente la pellicola è fatta molto bene:

il regista, infatti, chiese e pretese di poter esplorare realmente il vero relitto del Titanic, per dare un realismo storico senza pari al proprio lavoro.

La minuziosità che distingue la rappresentazione scenografica e digitale lascia sconcertati:

basti pensare che per esigenze di ripresa la produzione fu costretta a ricreare il Titanic in scala 1:1 quasi nella sua interezza.

Il compartimento fotografico poi è eccellente nel dare all’intera opera una predominanza di tinte blu e rosse:

Freddo glaciale, distruttivo dell’oceano Atlantico e il calore della forza unificatrice dell’amore continuano a fondersi e scalzarsi vicendevolmente durante tutto l’avvicendarsi della tragedia.

Per poi infine trovare una perfetta comunione nell’emblematico lancio finale del diamante nel mezzo della distesa oceanica, quasi a richiamare l’eterno legame instauratosi tra i due amanti, in grado di vincere il tempo.

I protagonisti mentre attendono i soccorsi

Ulteriore punto di forza del titolo è incarnato nel talento dei suoi attori:

Billy Zane, Kathy Bates, Gloria Stuart e Frances Fisher sono impeccabili, ma il vero motore trainante è rappresentato dalla coppia DiCaprio/Winslet.

Il Titanic è il loro teatro dei sentimenti, delle emozioni e della vita:

la maestria dei due interpreti nell’accentuare e far trasparire il pathos amoroso ci rende indubbiamente più partecipi e solidali alle loro passionali avventure così come alle loro personali disgrazie.

Bisogna inoltre menzionare gli effetti speciali, che dominano incontrastati la seconda metà del film:

dopo una prima parte costituita da una frenetica corsa alla sopravvivenza all’interno della nave, ci troviamo a fare i conti con la spettacolare sequenza dell’inabissamento del Titanic.

L’inabissamento del titanic.

Scena che difficilmente potrà essere dimenticata e in questo va sicuramente lodata la perizia lavorativa dell’Industrial Light & Magic.

Stiamo quindi parlando di un film epico a tutto tondo, sia per contenuti che per mobilitazione di mezzi di lavorazione:

il più costoso mai realizzato fino ad allora (budget di 200 milioni di dollari), che fruttò il terzo maggiore incasso di tutti i tempi (superato solo da Avengers: Endgame ed Avatar).

Nominato per 14 candidature agli Oscar del 1998, ne portò a casa ben 11.

Colonna sonora curata dal bravissimo James Horner, che per l’occorrenza compose “My Heart Will Go On” e la fece registrare a Celine Dion, contribuendo ulteriormente al successo planetario della pellicola.

Attori in stato di grazia, lanciati definitivamente nell’olimpo cinematografico dopo aver preso parte ad un’esperienza di tale portata.

Considerazioni sul film

Che dire di più su una pellicola celebre come Titanic?

Nulla, il solo nome del film è sufficiente a rievocare nella mente la totalità delle sue scene più conosciute, riconfermando, quindi, la valenza di opera d’arte che assume e tutte le impressioni che ne derivano.

Quando si parla di Titanic si parla, inevitabilmente, della storia del cinema.

Celebre scena.

“Adesso sali sulla ringhiera.

Reggiti. Reggiti. Tieni gli occhi chiusi.

Ti fidi di me?

“Mi fido di te”

“Va bene, apri gli occhi”

“Sto volando, Jack!”

Dialogo tra Jack e Rose in una delle frasi di maggiore impatto emozionale.

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