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SUBURRA: Il cuore nero di Roma tra musica e immagini

“Roma te divora come un barracuda” (Suburra)

Suburra è stata una serie tv molto particolare. Figlia del desiderio di neorealismo dello spettatore, cavalca perfettamente le note vicende legate al processo conosciuto con il nome di “Mafia Capitale”. Inizialmente strizza l’occhio alla ben più famosa “Gomorra”, liberamente ispirata al romanzo di Roberto Saviano, per poi crescere, differenziandosi per avvicinarsi al pubblico romano come solo “Romanzo Criminale” era riuscito a fare prima di lei.

foto dal backstage di suburra
L’attore Giacomo Ferrara (Spadino) in una scena della serie

Un successo quasi inaspettato

I toni cupi, viscerali, non hanno mai abbandonato la serie e ne hanno fatto un elemento distintivo. Nessuno si sarebbe aspettato un così grande successo, men che meno uno dei protagonisti, Alessandro Borghi, che nonostante la presenza di attori del calibro di Claudia Gerini, Filippo Nigro e Francesco Acquaroli, riesce ad imporsi come protagonista indiscusso e volto della serie. Cosa che, unita al suo fascino, lo ha reso un sex symbol dentro e fuori i confini della capitale.

alessandro borghi nei panni di aureliano adami in suburra
Daniele Borghi nei panni di Aureliano Adami

La colonna sonora di Suburra

Come spesso accade, la fortuna di un film o di una serie televisiva si ritrova nella giusta atmosfera, resa attraverso scenografie, fotografia e musica e capace di restare nella mente dello spettatore per lungo tempo o, almeno, fino ai titoli di coda.

Era il 2017 quando Piotta prestava il suo brano “7 vizi Capitale” per la colonna sonora della prima stagione di Suburra.

In una intervista dell’epoca diceva: “È un brano a cui tengo moltissimo, perfettamente in linea con la mia recente produzione, soprattutto per le tematiche. Racconta Roma oggi, e non è un caso che sia così scuro, notturno, tagliente. Accanto a me, per l’occasione, ho voluto gli amici de Il Muro del Canto, con l’inconfondibile voce di Daniele Coccia e la poesia di Alessandro Pieravanti”.

Dopo tre stagioni possiamo affermare con certezza che la scelta di quel brano è stata perfetta.

“Santa e dissoluta, Roma ama e non perdona”

Anche gli autori devono essersi resi conto della potenza espressa dal brano del Piotta, tanto da decidere di far rappresentare la seconda stagione a giovani artisti della scena rap italiana, tra i quali, i Brokenspeakers feat. Colle der Fomento con il brano “Alti e bassi”.

La funzione “catartica” della colonna sonora non ha deluso i fan, ma mancava ancora qualcosa per essere veramente nell’Olimpo delle serie TV.

Netflix, come noto, non si accontenta mai. Così, per la terza e ultima stagione, ha chiesto al Piotta di andare oltre, scrivendo appositamente dei brani originali per tutti gli episodi.

Dieci brani inediti, uno per ogni puntata, ognuno dedicato ad uno dei personaggi principali, da Aureliano a Spadino, da Cinaglia a Samurai, da Angelica e Nadia a Manfredi.

In una intervista Piotta ha dichiarato: “Ho cercato il lato più umano e poetico in figure lontanissime da me. Volevo spiegare cosa ha spinto sei persone con storie e motivazione diverse ad essere unite nella sete di potere”.

“Roma Nuda, Roma Cruda, Roma Nuda”

Il disco del cantautore romano dedicato a Suburra si apre con “Cuore nero”, il brano per Samurai, che si rifà al classico hip hop romano.

S.u.b.u.r.r.a” è dedicata a Manfredi e Cinaglia, mondi lontani, ma accomunati dalla sete di potere. Per questo, il pezzo ha due anime: rap contemporaneo con un tocco pop.

La Giostra” è dedicata al mondo Anacleti nella sua accezione più festaiola ed eccessiva.

Ad Angelica e Nadia è, invece, dedicata “Fiore dell’infame”, brano in cui viene rappresentato il lato femminile della storia, ma sempre con connotazioni dure e criminali.

“È ora di andare”, dedicata a Spadino, è a cavallo tra indie e rap.

“Su di me” è ancora per Cinaglia, un brano hardcore che esalta l’uomo forte contro tutto e tutti.

Scivola via” ha un grande accompagnamento orchestrale che esalta le scene finali, quelle più drammatiche.

Non una traccia unica, quindi, ma ben dieci ballate originali che celebrano Roma; musiche elettroniche che sottolineano la drammaticità di storie ispirate alla cronaca contemporanea; il reggaeton rincorre il rap che si affaccia su strofe e ritornelli cantati, sulle note di pianoforte e chitarre.

Il cast della serie alla première della seconda stagione

Tutto questo per fare ulteriormente leva sull’emotività dello spettatore, che difficilmente si distaccherà dal proprio personaggio preferito, nonostante l’inevitabile fine.

Luca Capone
Luca Capone
Da piccolo perché coincideva con l’uscita settimanale di Topolino (di cui sono un accanito collezionista), da grande perché mi permetteva di andare al cinema con l’ingresso scontato! Adesso mi godo il mio personale "Mercoledì" ogni volta che sono a casa, spalmato sul divano, alternando film in streaming e fumetti! Mi chiamo Luca e ho iniziato a scrivere perché condivido da sempre le mie impressioni su ciò che mi appassiona.

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