fbpx
HomeRubricheFocusDel Toro: Tra Horror e Animazione restando fedele al Fantastico

Del Toro: Tra Horror e Animazione restando fedele al Fantastico

È di pochi giorni la notizia che Guillermo del Toro sposerà nuovamente l’animazione.

Accompagnato dal primo teaser è stato, infatti, l’annuncio che il prossimo 4 Marzo uscirà su Netflix la serie animata Pacific Rim: la zona oscura.

Cronologicamente è posto dopo le vicende accadute nei due film omonimi da lui diretti, in una realtà dove da alcune brecce interdimensionali aperte nell’oceano Pacifico vengono partoriti mostri giganteschi che minacciano la Terra da un universo alternativo. Per combatterli e ucciderli sono stati creati dei robot giganti e istruiti alcuni “cacciatori” – Jeager – che li pilotano dall’interno.

Una saga a cui ha avuto seguito il progetto indipendente Atlantic Rim, mockbuster disponibile su Prime Video.

Questo, però, è soltanto uno dei tanti mondi fantastici che il regista – ma in verità anche scrittore, dato che ha sei romanzi all’attivo – ci ha raccontato nel corso della sua vasta e ricchissima carriera.

Un cambio rotta gradito

Nel mondo dell’animazione, del Toro aveva già fatto capolino con una trilogia che porta il nome di Storie di Arcadia, sempre per Netflix.

Nei tre filoni narrativi che la compongono – Trollhunters, 3 In Mezzo a noi e Maghi, tutti attualmente disponibili sulla piattaforma – il fantastico si fonde con il comico, alternando scene di battaglie adrenaliniche a momenti buffi di vita adolescenziale quotidiana.

Il target qui, come avrete capito, è quello di un pubblico molto giovane e la cosa risulta al pari di una brusca virata di timone. La “barca di Guillermo”, infatti, sembra aver eseguito una netta deviazione da quella che è sempre stata la sua rotta.

Il primo capitolo della saga inizia ad Arcadia

Il genere che, infatti, gli appartiene è sicuramente quello horror di stampo fantastico (un titolo fra tutti, il gotico Crimson Peak del 2015, con Tom Hiddleston, Mia Wasikowska e Jessica Chastain).

Dopo aver inquietato il pubblico con Il Labirinto del Fauno – di cui è anche autore del romanzo omonimo insieme al fidato Daniel Klaus con cui ha scritto anche La Forma dell’acqua – la sua carriera è arrivata a toccare un pubblico vastissimo con la sceneggiatura de Lo Hobbit.

Il grande pubblico – grandissimo, quando si tratta del materiale di Tolkien – ha potuto apprezzarne qui il talento solo in parte, dato che il suo apporto è stato decisamente inferiore rispetto a quanto previsto inizialmente.

Il regista, infatti, avrebbe dovuto dirigere la trilogia cinematografica nella sua interezza, aiutato da Peter Jackson, che sarebbe stato il suo “secondo in comando”.

Nel 2010, però, del Toro ha lasciato il progetto a causa di alcuni disaccordi con la casa di produzione, la MGM (nonché dei ritardi di questi ultimi).

In questo modo, in compenso, ha potuto dedicare anima e corpo alla realizzazione del colossal di fantascienza Pacific Rim, di cui sopra.

Semplicemente Guillermo del Toro

Si fa fatica a contare riconoscimenti e candidature complessivamente accumulati dal regista, soprattutto se si pensa che con solo due film si è portato a casa ben sette Premi Oscar.

Del Toro sul set del Il Labirinto del Fauno nel 2005.

Sto parlando del già citato Labirinto del Fauno (2006) e La Forma dell’acqua (2017), rispettivamente tre e quattro premi oscar.

Il primo lo ha consacrato nel panorama del cinema mondiale, incantando tutti con la sua poetica ed il suo stile dark e fiabesco al tempo stesso.

Nello scenario della rivoluzione spagnola del dopoguerra, la protagonista si crea uno scudo dagli orrori della guerra inventandosi un mondo dove, tuttavia, quegli orrori sono presenti e fanno sentire la propria invisibile mano.

Non si sfugge dalla guerra e dalle sue brutture. E i traumi, anche se spesso inavvertiti o non comunicati, sono presenti nei più piccoli.

Questa è la forza di del Toro: usare il fantastico come metafora.

Nel secondo film invece la metafora riguarda l’amore messo in scena tra la protagonista, un’addetta alle pulizie di un laboratorio del governo statunitense, e la creatura studiata all’interno del laboratorio stesso.

L’accettazione nei confronti del diverso, chiunque esso sia (un nemico storico, chi ha gusti sessuali diversi dai propri, un alieno) e l’ingannevolezza delle apparenze è quello che si può cogliere dalla pellicola.

Un artista Poliedrico

Una breve incursione, Guillermo del Toro l’ha fatta anche nel mondo dei videogiochi, neanche a dirlo, di stampo horror.

Un altro capitolo che si sarebbe potuto aggiungere alla carriera di un artista poliedrico come lui, ma che è sfumato quando, presi accordi con la Konami per realizzare insieme a Hideo Kojima l’ultimo Silent Hill nel 2015, il titolo è stato cancellato.

Persino la proposta di InSane, titolo horror tutto nuovo a cui del Toro avrebbe dovuto lavorare, è stata, poi, abortita. Per il momento il regista si è, quindi, dovuto accontentare di una parte da attore in Death Standing, un videogioco proprio di Hideo Kojima.

E il curriculum di Guillermo del Toro è tutto in divenire.
Il suo ultimo progetto? Un remake di Pinocchio i cui diritti sono stati già acquistati da Netflix.

Chissà il nostrano Matteo Garrone cosa ne pensa al riguardo (è stato lui a realizzare il live-action in chiave dark del 2019).

In conclusione

Per chi non conoscesse l’artista in questione, potrebbe avere gran belle sorprese nello scoprirlo.

Aver spaziato tra molti ambiti lo ha reso duttile e non incasellato in un genere unico. La sua costante è, tuttavia, sempre stata il fantastico.

Guillermo del Toro e il Fauno (Doug Jones)

Attraverso di esso ha potuto dare sfogo alla sua incredibile creatività, realizzando storie altrettanto incredibili.

Perché, in fondo, prima ancora di essere un regista, uno scrittore, un attore, uno sviluppatore di videogiochi e uno sceneggiatore è principalmente un narratore eccezionale.

Valerio Cioccolini
Valerio Cioccolini
Vi piacciono le serie tv? Andremo d'accordo. Non vi piacciono? Beh...andremo d'accordo ugualmente.

LEAVE A REPLY

AlphaOmega Captcha Cinematica  –  What Film Do You See?
     
 
Please enter your name here

Ultimi Articoli

error: Il contenuto è protetto!