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Marriage Story: vanno in scena le emozioni

Storia di un matrimonio (Marriage Story nella sua versione originale) è una commedia di un romantico “stanco”, che si va a spegnere nel malinconico.

Un film dolce e delicato, che racconta di un evento sentimentalmente drammatico come la separazione di una coppia di coniugi, mettendolo tuttavia in scena con una sensibilità davvero da applausi.

Il regista Noah Baumach ha confezionato una perla che il grande pubblico non può che apprezzare.

Storia di un matrimonio…e dei suoi attori

Vince ancora una volta l’espressività di Scarlett Johannson, coadiuvata questa volta da quella altrettanto valida di Adam Driver.

I due non a caso sono stati candidati al premio Oscar 2020 rispettivamente come miglior attrice protagonista e miglior attore protagonista.

Indipendentemente da come andrà la serata del 9 febbraio, ritengo siano candidature più che meritate. Scarlett Johansson non ha bisogno di presentazioni, ne di dimostrare qualcosa. La ricordiamo per film come Avengers, Lucy, Lost in translation, The Prestige e moltissimi altri. Adam Driver invece ha sorpreso tutti nella sua interpretazione di Kylo Ren negli ultimi Star Wars ma già era famoso per il suo ruolo nella serie Girls della HBO che gli è valso la nomination all’Emmy Award per tre volte consecutive.

Sono loro due i protagonisti di questo film che mette in scena le vicende di una coppia che lotta per non essere più tale, nel travagliato quanto insidioso passaggio attraverso avvocati e burocrazia. Ma prima ancora attraverso l’amore e il rispetto reciproco.

Perché in fin dei conti Charlie e Nicole avrebbero voluto farsi meno male di quanto non se ne siano fatti a tutti gli effetti.

C’è da tenere in considerazione una terza parte in causa, vale a dire quella di Henry (un giovanissimo Azhy Robertson), il figlio nato dal loro matrimonio.

Non ci viene mostrato il suo punto di vista sulla questione, sappiamo poco di come la stia vivendo perché la sua figura è subordinata a quella più imponente dei due protagonisti e la sua funzione è unicamente quella di essere un “aggravante” (tra virgolette, non mi si fraintenda) ai pensieri dei due.

Le personalità dei due protagonisti oscurano i vari personaggi secondari che li affiancano, che pure sono un accompagnamento adatto e all’altezza.

La potenza dei discorsi

Se vi approcciate alla visione di questo film non aspettatevi di rimanere a bocca sgranata. Non c’è azione, non ci sono colpi di scena e per la verità il film risulta abbastanza statico.

Ciò che però non permette alla pellicola (della pur lunga durata di due ore e un quarto) di essere noiosa è la capacità di parola, la sua forza infatti risiede nei discorsi che gli attori (protagonisti e non) intraprendono accompagnati da lunghi piani sequenza.

Lo spannung di Storia di un matrimonio, se proprio vogliamo ricercarne uno, si può trovare nel momento in cui i due ex-coniugi si ritrovano da soli faccia a faccia come avevano deciso sin dall’inizio, prima degli avvocati, e si sputano in faccia tutto ciò che per anni, quelli del loro matrimonio, hanno covato dentro di loro.

E’ un momento liberatorio per entrambi e di grande patos per lo spettatore che infine vede i due trovare un punto d’incontro nel loro sapersi rassegnare e perdonare. A suggellare tutto: un abbraccio, la forma più pura e innocente di manifestare il volersi bene.

Adam Driver “contro” Scarlett Johansonn in una scena del film.

Conclusione

Pur non essendo in nulla il genere di film che prediligo non posso che riconoscere a questa pellicola di essere davvero ben fatta, per come è stata impostata e per come è stata recitata.

Storia di un matrimonio merita di essere visto per il suo saper far breccia nei cuori degli spettatori più romantici e per chi magari potrebbe ritrovarsi almeno in parte a vivere una situazione sentimentale simile a quella che stanno vivendo Charlie e Nicole.

Senza il presupposto di imparare qualcosa ma solo per valutare uno dei modi di affrontare un divorzio.

Valerio Cioccolini
Valerio Cioccolini
Vi piacciono le serie tv? Andremo d'accordo. Non vi piacciono? Beh...andremo d'accordo ugualmente.

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