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Ninjababy: Una gravidanza (non voluta) raccontata a fumetti

Ninjababy è un film live action con inserti d’animazione della regista norvegese Yngvild Sve Flikke uscito nelle sale italiane nell’Ottobre del 2022 ed in streaming ad Aprile 2023.

Si tratta di una commedia dolceamara, dal gusto e dalle tematiche tipicamente millenial, ribelle e stravagante come la sua protagonista: Rakel, giovane donna con molti sogni ed altrettanta confusione in testa (e nella sua stanza, come è chiaro fin dai titoli iniziali), che vive ad Oslo insieme all’amica Ingrid.

Sebbene sia molto portata per il disegno, la ragazza ha abbandonato la scuola di design che stava frequentando, trascorrendo le sue giornate pigramente e le notti dedicandosi ad alcol, droghe e sesso occasionale in un vano tentativo di allontanare i dubbi sul futuro che la attanagliano.

rakel in piedi con l'aria confusa

Ad interrompere questa sua poco proficua ma ormai collaudata routine, arriva una notizia sconvolgente: Rakel è, infatti, incinta di sei mesi e non può più abortire.

Quello che sembra l’inizio di un qualche programma di real tv di dubbio gusto e veridicità, è in realtà un film originale che spinge ad interrogarsi su questioni come il desiderio (o il non desiderio) di maternità e la spinta di una donna a realizzarsi personalmente e professionalmente.

La ragazza, infatti, comincia un dialogo interno con il figlio che porta in grembo che prende le sembianze nella sua immaginazione di un bambino ninja talmente abile e furbo da esser passato inosservato per tutti quei mesi.

rakel e ninjababy nella locandina del film

Questo ninjababy caustico e dai tratti fumettistici, una figuretta stilizzata che diventa ben presto il protagonista dei disegni di Rakel è, in realtà, un bimbo adultizzato che funge da grillo parlante per la giovane, obbligandola a chiedersi cosa vuole veramente per se stessa e per l’essere umano a cui sta per dare la luce.

I dialoghi senza filtri tra futura mamma e bambino (o sarebbe meglio dire tra Rakel e la sua coscienza) sono la parte più riuscita del film, raggiungendo punte di elevata ilarità e – talvolta – di drammaticità, le quali hanno contribuito a far ottenere alla pellicola il riconoscimento come Miglior Commedia agli European Film Awards del 2021 ed una menzione speciale al Festival di Berlino dello stesso anno.

Esternamente a questo buffo e animato flusso di coscienza, si muovono una serie di personaggi importanti per la vita della ragazza, la cui caratterizzazione, però, risulta forse eccessivamente superficiale: la sua premurosa coinquilina Ingrid, la sorellastra maggiore Mie e l’immaturo padre del bambino, ironicamente soprannominato Pikkjesus (“Minchia Santa” nella traduzione italiana) per le sue indubbie doti amatorie.

rakel mentre gioca di ruolo insieme a mos ed i suoi amici

Più profondità è data al personaggio di Mos, sensibile istruttore di aikido di origini mediorientali, che riesce a dare a Rakel la dolcezza di cui ha bisogno e che la spinge, in parte, a trovare quella fiducia in se stessa che le manca.

L’attrice Kristine Kujath Thorp con il suo viso pulito e gli occhi furbi risulta una scelta appropriata per dare volto e voce ad una giovane donna a volte sopra le righe, a volte vittima degli eventi, forte e fragile al contempo, dall’aspetto un po’ trasandato ma irresistibile.
Buono il casting anche dei comprimari, specialmente quello dell’attore iraniano Nader Khademi, la cui chimica con la protagonista è palpabile e regala alle interazioni tra i due un’estrema naturalezza.

rakel e mos seduti per strada di notte

In bilico tra Juno e The Worst Person in The World, la regista e le sceneggiatrici Johan Fasting e Inga Sætre (che hanno lavorato a partire da un graphic novel di quest’ultima, Fallteknikk) riescono comunque a dare al racconto una voce propria che si mantiene nei filoni della commedia e del coming-of-age, non cedendo alle retoriche tradizionali della maternità “salvifica” o della storia d’amore a lieto fine che risolve tutto, facendo di Ninjababy un film coraggioso, al passo con i tempi, intelligente. Una pellicola che pone domande senza dare risposte facili e scontate. Con un finale in parte risolutivo in parte no, ma aperto, ed egualmente pieno di meraviglia come solo la vita sa essere.

Roberta D'Addario
Roberta D'Addariohttps://msha.ke/everycurlanidea/
Professionista digitale e essere umano in divenire. Esploro il mondo in cerca di avventure, che siano in una metropoli caotica, in mezzo a un bosco o sullo schermo del mio pc. Amante della musica, del cinema e delle lunghe passeggiate. Rincorritrice di sogni e di autobus.

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