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Lupin e Assane: L’Eredità dei Gentiluomini

Lupin è decisamente la serie del momento! Nonostante sia uscita da poco più di un mese su Netflix, ha già battuto tutti i record.

La serie ha, infatti, superato Bridgerton raggiungendo l’incredibile cifra di settanta milioni di visualizzazioni e divenendo immediatamente la seconda serie più popolare sulla piattaforma.

Lupin è stata girata durante gli ultimi mesi del 2019 per poi essere interrotta a causa dell’emergenza Covid-19 ed è, quindi, approdata sui nostri schermi a gennaio 2021.

assane e il figlio in una scena della serie

Come già è accaduto in molte altre serie, è stata diretta da più registi; ricordiamo i più noti come Louis Leterrier, regista francese di fama internazionale che ha diretto sia L’incredibile Hulk (2008) (in cui figurano Edward Norton, Liv Tyler e Tim Roth), sia Scontro tra Titani (2010) e poi Ludovic Bernard che ritroviamo come assistente alla regia al fianco di Luc Besson in Lucy (2014) e anche, per l’appunto, in Arsenio Lupin (Jean-Paul Salomé, 2004).

La serie francese è, infatti, liberamente ispirata ai capolavori di Maurice Leblanc; non si racconta, però, la storia di un moderno Lupin, cosa che ha fatto invece la BBC con Sherlock, ma ci viene piuttosto narrata la vicenda di un giovane senegalese, Assane Diop (Omar Sy, Bakari Bassari in Quasi Amici, 2011), il quale, appassionato della saga di Lupin, mette in atto le sue strategie, tanto che nella serie troviamo un forte citazionismo verso le storie del ladro gentiluomo.

assane-diop

Spesso, infatti, per svincolarsi da situazioni complicate, Assane mette in pratica quello che accade nei racconti, cosa che fa ad esempio con “Il viaggiatore misterioso”.

L’interpretazione di Omar Sy è molto naturale, l’attore si cala bene nel ruolo senza riprendere una dannosa ricalcatura dell’Arsène di Leblanc, ma riesce invece a distaccarsene, regalandogli una preziosa autoironia.
Omar rende il personaggio estremamemente piacevole. Personaggio con cui, nonostante sia un ladro e abbia intrapreso questa strada per un tentativo di emulazione del suo beniamino, si riesce facilmente a simpatizzare, forse anche per le sue espressioni furbesche e per il suo sorriso un po’ beffardo.

In realtà, il vero motivo per cui riconosciamo in lui un personaggio positivo è la sua motivazione morale, la quale, anche se non giustifica propriamente la sua occupazione primaria, lo porta in qualche modo ad essere compreso nelle sue azioni e perdonato agli occhi dello spettatore.

lupin-omar-sy

La motivazione in questione è il desiderio di vendetta verso la famiglia Pellegrini, la quale ha ingiustamente accusato e fatto arrestare il padre per furto. Da quel momento in poi, nonostante la sua vita sia irrimediabilmente sconvolta, vi è comunque qualcosa che gli è rimasto di conforto. Parliamo proprio dei racconti del ladro gentiluomo, che il padre gli regalò per il suo compleanno.

I racconti di Maurice Leblanc si fondono, quindi, con gli insegnamenti del padre e da quel momento in poi sembra proprio che suo padre sia diventato Lupin e, al tempo stesso, che Lupin sia diventato suo padre.

In questa serie la fotografia è uno degli aspetti più ammirevoli ed eclatanti. Gli sceneggiatori sono riusciti, infatti, a creare un’ambientazione in linea con gli stati d’animo di Assane.

Ci sono, inoltre, alcune scene emblematiche che vale la pena ricordare. Le prime sono i flashback dell’adolescenza, in cui Assane incontra la ragazza che sarà, poi, la sua futura moglie.

Si capisce, grazie alla presenza della luce, come, nonostante il protagonista stia passando un grande periodo di solitudine e tristezza, riesca comunque a vivere un attimo di felicità e spensieratezza e intuiamo che Claire (Ludivine Sagnier) costituirà, probabilmente, la sua salvezza.

In secondo luogo, vale la pena citare “Le scene del carcere”. Qui sono presenti scene cupe e piene di violenza, che sono coerenti con ciò che Assane è disposto a fare pur di realizzare la sua vendetta personale.

La questione dell’ereditarietà in Lupin

Dunque, arrivati a questo punto, occorre chiedersi quale sia il reale e concreto lascito del padre. Nonostante inizialmente si possa pensare che sia il “mestiere” di ladro, non è esattamente così. Questa eredità è, infatti, qualcosa di più e lo comprendiamo poiché vi è un significato celato nelle parole dette dalla voce fuori campo di Assane: “Lupin è il lascito di mio padre!”.

i-tre-lupin

Si coglie, quindi, che il lascito non è tanto il Lupin in quanto ladro, quanto, piuttosto, il Lupin gentiluomo. Questo è, infatti, ciò che il padre ha davvero insegnato ad Assane; egli ha trasmesso al figlio la capacità di essere gentile, cortese, sensibile. In altre parole, un Giusto.

Alessandro De Carli
Alessandro De Carli
Studente di filosofia, amante del disegno e del cinema; appassionato di anime e di film storici. Vago spesso senza meta tra gli scorci della capitale, eppure, metà del cuore è rimasto in Scozia, l’altra metà si nasconde in Giappone.

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