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Giornata della Memoria: 3 film per ricordare

La Giornata della Memoria esiste per ricordare a tutto il mondo il genocidio di un popolo, l’assassinio di 6 milioni di persone. Donne, uomini e bambini. Nessuno è stato risparmiato dalla ferocia barbarica del regime nazista.

Ogni anno ricordiamo, dobbiamo ricordare. E il cinema ci può aiutare in questo. Dobbiamo farlo per loro, ma forse anche un po’ per noi, per sentirci meno in colpa e soprattutto per non ripetere più una barbarie simile.

Se andassimo, però, a vedere tutti i genocidi perpetrati durante la storia, scopriremmo che l’Olocausto non è il primo e non è stato neanche l’ultimo. Prendiamo, ad esempio, il regime di Pol Pot in Cambogia (3 milioni di morti) oppure lo stesso bagno di sangue che ha ordinato Charles De Gaulle in Algeria, non molti anni dopo la Seconda Guerra Mondiale (tra i 300.000 e 1 milione di morti; e circa 3 milioni di deportati in campi di raggruppamento) o le ancora più recenti pulizie etniche nei Balcani negli anni ’90.

Dunque, la Giornata della Memoria ci serve a non dimenticare tutte le vittime di questi ingiusti, crudeli e barbari massacri e per ricordare all’essere umano che, purtroppo, è capace di tutto.

I film che oggi vi consigliamo saranno stati già visti dalla maggior parte di voi (sono talmente ben fatti, da essere diventati ormai dei classici), ma, come dice il vecchio detto latino, repetita iuvant.

La Vita è Bella (1997)

Film vincitore di tre premi Oscar, scritto, diretto e interpretato da Roberto Benigni. La naturale maestria dell’attore toscano riesce a coniugare il tragico col comico in maniera eccellente, convogliando emozioni, a volte completamente diverse, contemporaneamente.
Regia e sceneggiatura sottolineano drammaticità e commozione di alcune scene.

Schindler’s List (1993)

Pellicola diretta da Steven Spielberg e tratta dalla storia vera di Oskar Schindler (il bravo Liam Neeson), un imprenditore tedesco che decise di sfruttare le sue conoscenze con gli alti vertici delle SS e dell’esercito tedesco per salvare più di mille persone.
Per questo film le statuette furono sette.

Il Pianista (2002)

Altro classico del genere, diretto da Roman Polański. Narra della storia – anche questa vera – di Władysław Władek Szpilman (il convincente Adrien Brody, che vinse la statuetta per questo ruolo). La pellicola è cruda, diretta, smuove lo stomaco, ti fa stare male dentro. Nulla è lasciato all’immaginazione, niente è sottinteso.

È difficile da digerire, ma è sicuramente il film più intenso dei tre, il più vero.

Alessandro De Carli
Alessandro De Carli
Studente di filosofia, amante del disegno e del cinema; appassionato di anime e di film storici. Vago spesso senza meta tra gli scorci della capitale, eppure, metà del cuore è rimasto in Scozia, l’altra metà si nasconde in Giappone.

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